Siete mai stati a visitare la bella Tivoli? Essa vanta una storia ancora più antica della storica Roma. A una mezz’ora dalla capitale del mondo, occupa le pendici dei Monti Tiburtini e non aspetta altro che andiate a visitarla. Qui potrete incontrare i famosi Templi di Vesta e Sibilla nonché la Villa Gregoriana con i suoi spettacoli naturali mozzafiato.
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Le origini dell’acropoli di Tivoli
La parte più antica di Tivoli sorse su un colle inaccessibile: l’Acropoli. L’antico abitato risale all’età del ferro, studiosi infatti hanno rinvenuto molte ceramiche tipiche di quel periodo. Molti erano i templi costruiti su questa parte del monte ma, essendo stati costruiti in legno, non sono giunti sino a noi. Oltre ad essere ubicata strategicamente nel punto più alto era anche difesa da un fossato profondo; ora l’antica acropoli è unita al resto della città dal ponte di S. Martino.
I templi di Vesta e di Sibilla
I templi dell’acropoli, uno rotondo e l’altro rettangolare, si trovano su uno sperone roccioso dal quale si può gustare un fantastico panorama in direzione del Ponte Gregoriano sull’Aniene e della Villa Gregoriana; (per sapere di più riguardo questa meravigliosa Villa cliccare qui).
I due tempietti sono diventati il simbolo della città e nel tempio della Sibilla vengono svolte anche rappresentazioni teatrali.
L’uno e l’altro edificio furono trasformati in chiese nel corso del Medioevo. Anche se ne mutarono in parte le caratteristiche, questa nuova utilizzazione evitò che venissero completamente saccheggiati dei marmi che li rivestivano.
Gli edifici antichi romani, infatti, per molto tempo furono delle ‘cave’ da cui i costruttori si rifornivano di materiali pregiati e li inglobavano nelle nuove case in costruzione. Passeggiando per la parte medioevale di Tivoli sono ancora riconoscibili colonne, fregi e altro.
Attualmente i due templi sono all’interno della terrazza del ristorante “Sibilla”, e visitabili dai turisti. Essi sono fra i monumenti d’età classica più ammirati e riprodotti dagli artisti dei secoli passati
Tempio di Vesta
Tra i numerosi templi, ancora esistenti, dedicati a Vesta, questo è l’unico ancora integro. Tra i due, questo non è il più antico, ma risale comunque al I sec. a.C.
Qui le Vestali, sacerdotesse di Vesta, avevano il dovere di mantenere costantemente acceso il fuoco sacro sull’altare della loro divinità. Avevano anche l’obbligo di fare e conservare voto di verginità fino all’età di trent’anni, dopodiché potevano sposarsi.
Il tempio rotondo ha circa un diametro di m. 14,25, circondato da colonne e poggia su un alto podio rivestito in blocchi quadrati di travertino. Abbellito da 18 colonne scanalate (ora ne rimangono solo 10) che poggiano su una base sagomata e sono sormontate da capitelli. Grava sui capitelli, la trabeazione splendidamente decorata.
Davvero un’inestimabile testimonianza delle capacità scultoree, artistiche ed ingegneristiche degli antichi costruttori romani.
Tempio di Sibilla
Sibilla: con questo nome si identificavano le donne dell’antichità che si pensava avessero il dono di profetizzare.
La Sibilla Tiburtina era adorata come una dea, a Tivoli, secondo lo storico romano Varrone. Si dice che nel fiume Aniene venne ritrovata una statua della Sibilla Tiburtina con un libro in mano. Questi libretti sibillini contenevano gli oracoli riguardanti il destino di Roma.
Secondo una leggenda, la Sibilla volle vendere i 9 libri che possedeva al primo re di Roma, Tarquinio il Superbo. Al suo rifiuto, ne bruciò tre e continuò ad offrire i restanti 6 allo stesso prezzo. Al successivo rifiuto, ne bruciò altri 3 ma continuò ad offrire gli ultimi. Su consiglio dei sacerdoti, vennero acquistati e depositati nel Tempio di Giove Capitolino a Roma.
I libri vennero distrutti in un incendio nell’anno 85 a.C. ma furono prontamente sostituiti da altri libri sibillini, quelli della Sibilla Tiburtina Albunea. L’imperatore Augusto li fece depositare in una teca e furono visionati sino al 363 d.C., ultima data di consultazione conosciuta.
La Sibilla Tiburtina è ricordata come una delle sibille più famose. Secondo la leggenda, infatti, ella profetizzò la nascita di Gesù Cristo al mondo classico.
Il Tempio a lei dedicato, risale al II Sec. a. C., ed è costruito interamente di travertino di Tivoli.
Misura m. 15,90 di lunghezza per m. 9,15 di larghezza e mostrava, in origine, quattro colonne sul davanti (ora ne sono rimaste solo due) e una serie di false colonne appoggiate alle altre pareti, oggi quasi del tutto scomparse. Di stile ionico i capitelli.
Una breve guida per celebrare un mondo ormai scomparso!