Paesi carini vicino Tivoli da visitare e dove mangiare bene

A poco più di mezz’ora di strada dalla famosissima Roma, ci sono tutta una serie di paesini che si snodano lungo il territorio laziale e che sono stati importanti feudi medievali delle potenti famiglie aristocratiche di Roma. Alcuni di questi sono rientrati nella categoria dei ‘Borghi più belli d’Italia’ come, per esempio, il bel paesino di Subiaco. Se desiderate scoprire anche questa bella cittadina, vedete la GUIDA A SUBIACO (link). Andiamo quindi alla scoperta di questi piccoli tesori incastonati nella natura.

Vicovaro e il Castello di Saccomuro

Vicovaro, cittadina che dista da Roma una quarantina di chilometri, vanta origini antiche. Era una delle città degli Equi, (un antico popolo, che occupava un’area oggi compresa fra il Lazio e l’Abruzzo) conquistata da Roma.

Vicovaro divenne di proprietà della potente famiglia Orsini nel Medioevo. Vigeva infatti una consuetudine: il pontefice in carica aiutava la propria famiglia donando loro terre, poteri e ricchezze. Fu così che alla fine del XII sec., Celestino III diede ai suoi familiari Orsini vari territori fra cui Vicovaro.

In prossimità di Vicovaro, sono visibili i ruderi di un’alta torre, il Castello di Saccomuro, risalente al XIII secolo. Il nome di Saccomuro è stato ritrovato negli archivi degli Orsini, che ne furono i proprietari fino al XV secolo. Secondo fonti storiche, a Giacomo Orsini si deve il restauro della Rocca/Castello intorno al 1288.

Dove mangiare a Vicovaro

Da Seghetto E La Sora Ausilia
Via Licinese, Vicovaro RM

Ottima location senza troppe pretese, un po’ rustico ma comunque attenti ai dettagli. Cortesia e gentilezza sono il biglietto da visita. La cucina tradizionale è di ottima qualità. Il rapporto prezzo/qualità molto interessante.

San Gregorio e Santa Maria Nova

Questo bel paesotto, che sembra un gregge di pecore distese su una collina, si chiamava in origine semplicemente S. Gregorio, in onore del papa Gregorio Magno (540-604) padrone del territorio. Dopo l’unificazione d’Italia gli venne aggiunta “da Sassola” dovuto al fatto che, secondo il Kircher, qui sorgeva Saxula, città degli Equi…

Nel paese sono visibili due diversi nuclei urbani: uno medievale, detto “Borgo Vecchio“, e uno seicentesco, detto “Borgo Pio” o “Borgo Nuovo”.

Il nucleo medioevale si snoda tutto intorno al Castello. Esiste una sola strada principale che si dirama in vicoli stretti e ciechi, meglio percorrerlo a piedi. Il Borgo Nuovo invece nacque dopo la peste del 1656 (nella quale morirono 355 persone, circa un terzo della popolazione). Il cardinale Carlo Pio di Savoia ripopolò il paese chiamando nuclei familiari dalle località vicine.

San Gregorio in Sassola è il suo convento: Santa Maria Nova. Molto bello il chiostro all’interno del convento, nel cui centro si può osservare un pozzo risalente al 1773, unica riserva idrica dell’edificio. Di interesse culturale artistico è la biblioteca nella quale sono conservati incunaboli e molti altri volumi antichi e, naturalmente, l’archivio degli eventi legati alle vicende conventuali. Da non perdere!

Dove mangiare a San Gregorio in Sassola

Ristorante il vicoletto

Ubicato in Piazza santa candida, Piazza C. Brancaccio a San Gregorio Da Sassola, è famosa per i suoi ottimi fritti e buonissime pinse. Locale a conduzione familiare, personale ospitale, ambiente informale e adeguato per le famiglie… È possibile anche mangiare prodotti “gluten Free”.

San Polo dei Cavalieri con borgo e castello

La storia di questo borgo medioevale comincia da molto lontano. La prima conferma della sua esistenza si ha in un bolla papale di Gregorio VII nel 1081. Nel 1390 divenne di proprietà della famiglia Orsini che nel 1433 costruiranno il castello che domina il paese.

Nel 1558 Paolo Giordano Orsini vendette San Polo e tutti i beni annessi al cardinale Pier Donato Cesi. Successivamente, per volontà del cardinale Federico Cesi, nel 1603, fu fondata l’Accademia Nazionale dei Lincei, e qui se ne ubicò la sede. Il castello divenne meta di villeggiatura per raffinati esponenti della cultura romana. Nel 1678 San Polo insieme a tutti gli altri feudi della Sabina venne venduto dai Cesi alla famiglia Borghese.

Oggi il castello, non sempre aperto perché struttura privata, è un gioiello da vedere e da gustare con le sue sale che rimandano al passato.

Dove mangiare A San Polo dei Cavalieri

Il Braciere

Lo trovate in Via dei Cavalieri, 15 a San Polo. Location molto carina, su due piani. Cucina tradizionale attenta al gusto e alla qualità, servizio veloce e attento alle esigenze del cliente. Buon posto per ristorarsi!

Sambuci e il castello

Il sambuco, che in tempi lontani cresceva rigoglioso in questa parte di terra, da il nome a quest’altro borgo. Il primo insediamento del paese di Sambuci si deve alla potente Abbazia benedettina sublacense. Viene per la prima volta citato in un documento databile tra l’858 e l’867. Ma Sambuci è soprattutto il suo castello: il Castello Theodoli.

Nell’XII secolo il feudo passò ai D’Antiochia che iniziarono la costruzione della rocca e rimase di loro proprietà sino al 1541. Fu solo nel 1654 che il cardinal Camillo Astalli scelse il Castello come stabile dimora e lo modificò in una residenza signorile. Lo abbellì di un giardino all’italiana arricchito di statue, fontane e vasche. Successivamente il giardino fu poi ornato dai nuovi proprietari, i Theodoli (1878), da un boschetto che imitava il tipico giardino romantico all’inglese.

Le sale interne del castello, finemente decorate, mostrano affreschi di un artista della cerchia del Domenichino, Giovan Angelo Canini.

Purtroppo, durante la seconda guerra mondiale il castello ed il giardino subirono numerosi danneggiamenti in quanto trasformato dai tedeschi in quartier generale. Pensate che nascosero nel parco i carri armati provenienti dal fronte di Montecassino.

Dove mangiare a Sambuci

Vecce a Trova’

Il ristorante è ubicato in Piazza Roma, 27, Sambuci. Se siete alla ricerca di genuinità e di tradizione, siete nel posto giusto. Rigorosamente tutto fatto a mano, la cucina prepara i tipici piatti del posto (polenta, fettuccine, abbacchio, arrosticini..). Ottimo rapporto prezzo/qualità.

Licenza e la villa di Orazio

Si può dire, senza essere smentiti, che ‘Licenza è la Villa di Orazio’. Visitare questa Villa ne vale davvero la pena perché vi può dare un’idea, essendo molto ben conservata, di com’era la tipica domus romana. Il poeta Orazio la ebbe in dono tra il 33 e il 32 a.C. Il complesso mostra pavimenti in mosaico e una zona termale. Annesso alla villa, un grande giardino delimitato da portici. Ora molti degli affreschi che abbellivano la dimora e dei materiali rinvenuti sono conservati nel piccolo Antiquarium di Licenza.

Per la visita è preferibile chiedere conferma alla Sovraintendenza:
rivolgersi al santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, telefono 0774 33 03 29, oppure alla Pro Loco: telefono 0774 46 629 – www.prolocodilicenza.it
email m.vallati@tiscalinet.it

Indirizzo della Villa: Via Licentina, 00026 Licenza RM – ingresso da via Licinese, 314

Dove mangiare a Licenza

Osteria Antico Boschetto

Questa antica Osteria la incontrerete in Via Tre Olive a Licenza. Locale accogliente e curato, personale cortese e disponibile. La cucina, tradizionale e genuina è attenta anche al dettaglio: curata nella presentazione, abbondante nelle porzioni. Assolutamente consigliato!

Con questa breve carrellata speriamo di avervi fatto venire il desiderio di perdervi tra questi antichi Borghi, di percorrerne le strade e la loro storia. Buon viaggio!

Redazione

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