Abbiamo appena concluso il Carnevale, a breve festeggeremo l’8 marzo, il giorno delle donne, e poi arriverà la festa del papà, che coincide, il 19 marzo, in tutta Italia con la festa di San Giuseppe. A Tivoli per questa occasione viene allestita una grande fiera, la fiera di San Giuseppe per l’appunto, che attira ogni anno tanti visitatori. Perché non decidete di venire a vederla anche voi? Potreste rimanere sorpresi dalla grande varietà di oggetti che si espongono in questi banchi per questa occasione. Ma prima di addentrarci più nel dettaglio su come si sviluppa la fiera, vi daremo alcuni dati storici su come è nata questa festa e a quando risale la Fiera di Tivoli.
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Nata agli inizi del XX secolo, la celebrazione è complementare a quella dedicata alle mamme per festeggiare, appunto, la paternità e i padri in generale.
Le origini rimontano a riti pagani relativi all’equinozio di primavera, un periodo in cui anticamente si svolgevano i baccanali, ovvero dei riti volti alla propiziazione della fertilità e della purificazione agraria, la festa, solo in seguito, adottò una matrice cattolica.
Questa celebrazione è un omaggio a Giuseppe, padre putativo di Gesù, marito di Maria che si prese cura, almeno nei suoi primi anni di vita, del figlio Gesù insegnandogli il mestiere di falegname e proteggendolo da ogni pericolo. Nel tempo, l’uomo Giuseppe, divenne simbolo di paternità e laboriosità al servizio della famiglia.
Fu nel Medioevo che iniziò il culto di San Giuseppe in Italia e in tutti i paesi cristiani. Lo si deve nel 1030 ad alcuni monaci benedettini, nel 1324 ai Servi di Maria e nel 1399 ai Francescani. Nel corso dei secoli Giuseppe è diventato patrono di molti paesi e città con celebrazioni, feste patronali e fiere a lui dedicate.
La fiera di San Giuseppe è una delle poche rimaste tra le tante fiere che si svolgevano in questa pittoresca cittadina che dista solo una trentina di chilometri da Roma. Continua comunque a richiamare molti turisti e viaggiatori.
L’istituzione della fiera risale a un periodo non molto lontano:
il 2 febbraio 1895. Il Consiglio Comunale di Tivoli deliberò l’istituzione di una fiera di merci e bestiame che si sarebbe tenuta nei giorni 19, 20 e 21 marzo e la dedicò a San Giuseppe Artigiano. La motivazione, che supportò questa decisione, fu la volontà di rilanciare l’economia tiburtina richiamando numerosissimi visitatori. Lo scopo fu raggiunto grazie a due commissioni che, oltre ad organizzare la fiera, istituirono anche una lotteria a premi che richiamò molte persone.
Centoundici i premi messi in palio, di cui il primo era un orologio e due candelabri di metallo, offerti niente meno che dal Re d’Italia Umberto I. Il premio corrispondente al numero trentanove era invece un’oleografia con cornice inviata dall’Imperatore di Germania. L’ultimo premio, due bottiglie di vino. L’estrazione dei numeri fu seguita, con molta attesa, in Villa d’Este il 19 marzo 1895.
Sempre in quei giorni, dal 19 al 21 di marzo, si aggiunse alla fiera anche un torneo storico mimico-ginnico, acrobatico nella Villa D’Este. Venne indetta anche una corsa di cavalli lungo la Via Romana e al vincitore vennero date L. 100 e una bandiera d’onore mentre al secondo L. 30. Si decise di assegnare anche un premio per la migliore esposizione dei commercianti e dei partecipanti. E infine, il 20 marzo, tutti furono invitati ad assistere al concerto Comunale in Piazza Plebiscito. Il concerto si ripetè anche il giorno dopo. La prima fiera si concluse con il lancio di palloni aerostatici umoristici e con lo sparo di mortari sul Monte Catillo.
Insomma, davvero una fiera che richiamò, per gli eventi indetti e i premi allestiti, tantissima gente.
La Fiera venne sospesa con lo scoppio delle ostilità della seconda Guerra Mondiale e venne di nuovo ripristinata nel 1949, anche se leggermente modificata. Se ne limitò la durata (solo il giorno del 19 marzo) e si modificò l’ubicazione. Negli anni Settanta la presenza del bestiame fu quasi ridotta a nulla fino ad essere vietata nel 1987.
Oggi la fiera di San Giuseppe è un brulichio di colori e di oggetti. Gente contenta che allestisce tantissimi espositori dando vita a un grande mercato. Una vera e propria istituzione per la città di Tivoli.
Qui potrete trovare di tutto: artigianato, rame e ferro battuto, quadri, mobili e complementi di arredo in legno e vimini, ceramiche e vetrerie, bigiotteria e oggettistica, libri e stampe, giocattoli.
Ma troverete anche esposizioni di opere del proprio ingegno; piccolo antiquariato, modernariato, numismatica; ferramenta e utensileria, complementi per giardino; piante, fiori e vasellame.
Tanto anche da mangiare: prodotti di norcineria, formaggi, frutta secca e dolciumi; prodotti tipici del territorio. E come ogni mercato che si rispetti tanti banchi di abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori di abbigliamento.
Che abbiate bisogno di qualcosa oppure no, la Fiera di San Giuseppe, per la festa del papà, saprà regalarvi un giorno indimenticabile e sicuramente tante idee per un regalo!
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