Avere a disposizione una breve guida della Villa D’Este a Tivoli sarebbe davvero utile, qualora voleste visitarla, al fine di scoprire alcuni cenni storici di questo meraviglioso giardino delle fontane. Crediamo di farvi cosa gradita indicandovi di seguito alcuni ragguagli utili.
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Villa D’Este
Villa d’Este deve la sua esistenza al cardinale Ippolito d’Este, Governatore di Tivoli dal 1550, che a un certo punto volle dare vita a questa creazione. Anche se il progetto architettonico fu ideato dal pittore, archeologo, architetto Pirro Ligorio e realizzato dall’architetto di corte Alberto Galvani.
Circa 50 anni più tardi, nel 1605, per volere del cardinale Alessandro d’Este, furono iniziati dei lavori di restauro che permisero la riparazione del giardino e degli impianti idraulici, e diedero sia al giardino che alle fontane un nuovo assetto rendendolo più simile al suo aspetto attuale.
Ulteriori lavori furono realizzati tra il 1660 e 1670, e a questo punto fu coinvolto anche Gianlorenzo Bernini. Purtroppo il XVIII secolo vide una brusca decadenza di Villa d’Este che continuò passando in mano alla casa degli Asburgo.
Finalmente, all’inizio della prima guerra mondiale la villa diventò proprietà dello Stato Italiano che dal 1920-30, avviò una nuova fase di restauri e da privata diventò pubblica permettendo ai cittadini di goderne le sue bellezze.
Le Fontane di Villa D’Este
Ciò che rende spettacolare Villa D’Este sono senza dubbio le sue fontane. La caratteristica singolare di tutte le fontane di Villa D’Este è la fuoriuscita dell’acqua dai bocchettoni grazie a un principio naturale di condotti comunicanti fra loro e alla pressione provocata dall’acqua stessa. Un vero capolavoro di ingegneria ma soprattutto una vera rivoluzione tecnologica per quell’epoca! Diamo un accenno veloce di ciascuna fontana che si trova all’interno della Villa.
La Fontana di Venere
Immediatamente dopo aver superato il cortile c’è la Fontana di Venere realizzata nel 1569 da Raffaele Sangallo, che ritrae la Dea Venere dormiente. Sullo sfondo della fontana si può osservare lo scenario del corso d’acqua deviato dal Cardinale Ippolito II d’Este, che alimenta tutte le fontane all’interno di Villa D’Este.
La Fontana del Bicchierone
Il nome di questa fontana è dato dalla sua forma, costituita da un calice dentellato (che ricorda appunto un bicchierone) posto all’interno di un’enorme conchiglia. Anche se fu costruita circa un secolo dopo le altre si armonizza perfettamente con il resto dell’ambiente.
La Fontana di Nettuno
Questa fontana è un vero e proprio omaggio al dio Nettuno ed è l’unica realizzata nel XX secolo. In questa immagine molto suggestiva il grande dio dei mari, velato dietro una cascata, sembra quasi prendere vita all’interno di una cavità simile a una grotta.
La Fontana dell’Organo
I mille giochi d’acqua prodotti da questa fontana generano una deliziosa e inaspettata armonia; un meraviglioso concerto, che si ripropone ogni due ore, a cui questa fontana deve il suo nome. Anche in questo caso un prodigioso insieme di meccanismi idraulici ideati dall’ingegno di Claudio Venard.
La Fontana dell’Ovato
A pochi passi dalla Fontana dell’Organo c’è un altro ambiente, più segreto e intimo rispetto agli spazi in cui si trovano le altre fontane. Qui si trova la Fontana dell’Ovato (per l’appunto di forma ovale) che rappresenta i Monti Tiburtini ed è un omaggio alla maggiore fonte d’acqua della villa (l’Aniene).
Viale delle Cento Fontane
Questa è indiscutibilmente l’attrazione principale di Villa d’Este, e per la quale i turisti maggiormente la conoscono e la ricordano: Il Viale delle Cento Fontane. Le fontane, che sono disposte su due file, sono delle sculture raffiguranti i simboli storici della famiglia estense che generano uno spettacolo di zampilli molto suggestivo e originale.
Fontana La Rometta
Con questa fontana Ippolito ha tentato di trasferire Roma nella sua villa.
La Rometta infatti è una riproduzione della città attraverso delle miniature dei suoi luoghi più rappresentativi: l’arco di Costantino, la Colonna Traiana e il Colosseo (purtroppo non tutti sono sopravvissuti fino a noi).
Al centro della fontana impera una donna che rappresenta la Lupa che allatta Romolo e Remo.
La Fontana della Natura
Questa fontana raffigurante una donna dai tanti seni da cui sgorga l’acqua, in origine faceva parte della fontana dell’Organo, che si trova in una posizione molto più in vista rispetto a questa. Fu a causa della crescente ostilità verso il nudo a farla relegare, col tempo, nel vialetto ombroso della villa in cui attualmente si trova.
La Fontana della Civetta
Questa è la Fontana che piaceva di più al Cardinal D’Este, in quanto grazie alla sua fattura, riusciva a divertire e impressionare i propri ospiti. Si chiama così perché, grazie ad un meccanismo idraulico, una civetta finta si avvicina ad un ramo, dove sono appollaiati altri uccellini di bronzo che cinguettano realmente. Nel momento in cui la civetta si avvicina questi smettono di cinguettare, come se fossero spaventati dall’uccello. Riusciamo quasi a immaginare lo stupore dei visitatori dell’epoca di fronte a tanta maestria d’ingegneria!
Non c’è dubbio. Anche se sono passati quasi cinque secoli, i giardini di Villa D’Este, con le sue meravigliose fontane, non finiranno mai di stupirci per la loro bellezza e originalità. Speriamo di cuore che questa breve guida storica vi abbia fatto venire voglia di visitarli appena possibile!